National Geographic – Sotto il segno dell’Ulivo
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Le Nostre terre
Piccola realtà urbana, sita in Italia nell’alto Lazio a confine con l’Umbria, nella rigogliosa valle del Tevere, Bassano in Teverina è situata tra le città di Orte, Soriano nel Cimino e Bomarzo; è ricompreso nella provincia di Viterbo.
Facile da raggiungere, in auto attraverso l’autostrada A1 ed in treno tramite l’uscita e la stazione di Orte (distante all’incirca 9 km), il territorio di Bassano in Teverina si estende per 12,1 kmq con circa 1100 abitanti. Il territorio, per lo più coltivato ad olivo ed a noccioleto, ma di estensione maggiormente ridotta rispetto a quella Tardo Antica e Alto Medioevale (III-VI secolo d.c.), in cui Bassano si presentava come un fundus o praedium cioè una superficie, in cui vi erano annesse cospicue aree dedicate a pascolo e a bosco. Qui, una piccola realtà contadina, si aggregava attorno alla fattoria padronale di Bassus, gentilizio di un personaggio che in questa zona padroneggiava i latifondi.
Bassano in Teverina nasce come abitato di origine etrusca, il cui territorio veniva sfruttato quale risorsa agricola, pastorale e forestale, per l’estrazione della pietra di tufo e travertino e per la lavorazione dell’argilla, grazie anche ai depositi che si creavano in quantità cospicua vicino alla riva del Tevere. Ma l’origine del suo nome rimane, ad oggi, ancora incerta a causa della scarsità delle fonti antiche. Tuttavia tra le ipotesi più attendibili, il nome potrebbe derivare da un suffisso aggettivante il latino anus, di epoca romana, e la radice del nome, che sembra ricollegarsi a quello del latifondista Bassus (da Bassus-Bassanus-Bassano).
L’esistenza dell’insediamento etrusco, sia pure di scarsa entità, si può affermare attraverso pochissime prove archeologiche: nonostante la carenza di studi e ricerche, delle inevitabili distruzioni avvenute nel tempo e della sua condizione quale centro minore rispetto agli insediamenti vicini, è testimoniato dal ritrovamento di alcuni tratti di fortificazioni in opera quadrata risalenti al IV sec. a. C., presenti sotto le murature del borgo medioevale e grazie alla scoperta di una necropoli di tombe a camera in località Poggio Zucco (304 m s.l.m.). Il Poggio, per la popolazione etrusca, era una zona di avvistamento e permetteva il collegamento con il centro di Bassano per mezzo di percorsi viari. In questa zona alcuni terreni ancora ad oggi si prestano alla coltivazione di ulivi ed alcuni di essi sono di proprietà dell’ azienda agricola “l’Uliveto del Poggio”, terreni rivolti verso il panorama umbro, legati al sogno della madre di Arianna, siti in questa località il cui toponimo ispirò il nome all’azienda.
dott.ssa in Storia dell’Arte Alessia Corino
Sito ufficiale del comune: comune.bassanoteverina.it
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